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dalla stampa francese

dalla stampa francese

… Admirablement servi par maitrise de l’outil, guidé par son talent, inspiré par sa sensibilité, Vitaliano Ranucci nous fait redecouvrir un de nos instincts essentiales: l’Amour de la Nature.

 

… Nous avons dans la cache de cette esposition, une belle revue impressioniste, qui n’a à Cezanne. C’est une fresque vivente de la vie rurale, qui nous est offerte ici sous nos yeux.

 

… Même les signes peuvent reconter quelquefois l’histoire du monde: c’est le cas de l’ouvre de cet artiste italien qui s’est fait porte-voix d’une réalité paysanne mal connue ou oubliée, voici deformée.

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da IL MATTINO – Napoli

da IL MATTINO - Napoli

… Le opere di Vitaliano Ranucci nascono di getto: l’intuizione si sostituisce alla meditazione anche se elaborata in chiave di un realismo che ha ben compreso le suggestioni delle più moderne correnti figurative. I suoi lavori evidenziano tratti solo apparentemente lineari nella loro classicità, perché i tagli, le forme, a volte tozze, rivelano una malcelata drammaticità, una tensione silenziosa che ingannerebbe chi volesse leggerli prescindendo da una intensa analisi autocritica.

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da LA SESIA – Vercelli 1982

da LA SESIA - Vercelli 1982

… Il tema delle opere di Vitaliano Ranucci si può riassumere in due momenti dominanti: il lavoro e la vecchiaia. Il lavoro, quello umile spesso svolto con mezzi rudimentali, e la vecchiaia, rappresentata con pochi “segni” essenziali che scavano la materia utilizzata per farne uscire una umanità solcata dalle frustate del tempo.

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da IL GAZZETTINO – Venezia 1982

da IL GAZZETTINO
Venezia 1982

Vitaliano Ranucci, incisore. E’ nato nel ‘44, vive e lavora a Sparanise (Ce).
Splendido incisore, nella sua arte vive una straordinaria esperienza grafica.
Esperto di tecniche tradizionali dell’incisione, ha legato il suo nome all’invenzione di una tecnica personale: la punta meccanica.
Da sempre si è occupato di grafica facendone una specifica ed attenta ricerca, valorizzando materiali non nobili e “cantando” i temi della sua terra: “la campagna”, “i vecchi”, i mestieri in via di estinzione.

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da PAESE SERA – Firenze 1981

da PAESE SERA
Firenze 1981

Trascinato nella ufficialità della professione artistica, ha prediletto la visione verista dell’ambiente raggiungendo a parere unanime della critica… “un’impronta assolutamente personale, dove, lontano dalle mode, ha portato alla visualizzazione del fruitore immagini desuete dei “vecchi”, dei “contadini” e dei loro lavori nei campi”.

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da CRONACHE DELLA CAMPANIA

da CRONACHE DELLA CAMPANIA

… Il tema principale delle incisioni di Vitaliano Ranucci è quello della vita di tutti i giorni, ma portata dentro un alveo di pensiero che è quello della vita umile, del lavoro dei campi, cioé della vita del sudore e della fatica accettata con serenità e rassegnazione e perciò nobilitata fino al punto da farla apparire non dico accettabile ma anche desiderabile. L’uomo stanco, i vecchi, l’opera dell’agricoltore, il ritorno a casa dopo una lunga giornata di fatica, il riposo serale, l’intimità familiare e la gioia del focolare sono i temi tradizionali ma che sembrano nuovi non solo e tanto per la personale interpretazione, ma anche e soprattutto per il mezzo artistico… Oltre a numerose Mostre in Italia (citiamo quella di Venezia con opere di Guttuso) ed in Europa, Vitaliano Ranucci ha collaborato a diverse manifestazioni internazionali: nel 1979 ha inciso il riconoscimento per il “Premio Europeo Casa Hirta” per la critica letteraria assegnato al belga Georges Poulet; nel 1979 ha creato i premi che il Rotary International Club ha assegnato ai Benemeriti della Sicurezza dello Stato; nel 1980 una sua opera è stata donata dal Comune di Sparanise al Comune di Marzabotto per il 35° anniversario dell’eccidio nazista. Ha anche illustrate alcune opere letterarie. Consensi lusinghieri ha ottenuto da personalità del mondo dell’arte e della cultura.

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da IL MATTINO – Napoli

da IL MATTINO - Napoli

… Osservando le opere di Vitaliano Ranucci, si capisce che i valori più suggestivi e personali si sono egregiamente fusi con una realtà oggettiva ed eterna e chiunque può capire il significato del quadro, ma pochi possono sentire la spiritualità o il sentimento che li ha portati davanti all’animo prima che agli occhi dell’autore

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di errebi

di errebi

“… l’arte di Vitaliano Ranucci nasce da elementi poveri: la ricchezza è tutta nel segno che sviluppa l’idea, e l’idea cattura e riproduce il quotidiano spogliato, però, del superfluo e dal fastidioso.
Non ci sono colori, perché possono imbrigliare la fantasia e rendere meno vero ciò che è rappresentato. Il segno, cioè l’idea, taglia in profondità la materia fino a farne uscire il “sangue” ma ciò che sgorga è solo un pezzo di realtà che balza vivo e si offre alla meditazione dei nostri occhi troppo distratti in un mondo troppo distratto”.

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da FRAGMENTA

da FRAGMENTA

«… il mondo è spettacolo immenso e, perciò, spesso, per gli “attori”, indescrivibile, indecifrabile,. Per comprenderlo bisogna, allora, analizzare i particolari e da questi catturarne i FRAMMENTI di vita quotidiana, e dargli un senso che per l’artista è, spesso, senso poetico.
La pittura diventa poesia “visibile”; i segni diventano, per Ranucci, verso liberi racchiusi tra i quattro bordi del quadro: questo universo semplificando dove il rappresentato dà l’idea anche di ciò che non appare».