Vitaliano Ranucci

Prof. Ursini

critico

“Vi sono alcuni artisti che, pur nella piena autonomia del loro operare (o meglio: proprio per l’inevocabile originalità dei risultati della loro ricchezza espressiva) confermano la validità – addirittura la necessità – storica di un’ampia serie di proposte estetiche e di soluzioni linguistiche.
I più recenti risultati di Vitaliano Ranucci, ottenuti con il suo esercizio di incisore (un esercizio, si badi, perfettamente avulso dal consueto, ormai piuttosto stucchevole, giuoco culturale di avanguardia) osservano la necessitante bontà di un assai largo ricco filone della nostra incisione contemporanea: quello, per intenderci, dei Maestri: Cagli, Fazzini, Guttuso, Dalì e tanti altri. Certi moduli espressivi della rappresentazione del reale non possono trarre in inganno: la fantasia metafisica, il “visionarismo”, che ogni tanto vi serpeggiano, non sono certo d’attacco. Così come, con ogni evidenza, non sono d’attacco, le coraggiose, spesso ardue, modulazioni cromatiche e il luminismo talvolta sconcertante, ma sempre intonato e prezioso, che ne struttura la composizione.
Gli imprestiti di questa grafica non sono imprestiti dal museo né dalle monografie o dalle riviste d’arte: sono imprestiti dal tempo, dal pittorico, che la sensibilità creativa del Ranucci avverte in profondità, in modo del tutto diretto e spontaneo.
Questa individuazione della situazione stilistica del Ranucci motiva, d’altronde, e legittima, le più profonde, le più intime qualità della sua vocazione poetica; ne attestano l’autenticità e, al postutto, la genuinità, la originalità”.